FABRIZIO D'AGNANO - A SPEARFISHING LIFE
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Di ritorno dalla Corsica

16/10/2014

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Sono appena tornato da una trasferta in Corsica, sul versante occidentale, in una località che conoscevo abbastanza, essendoci stato qualche anno fa. Obbiettivo della trasferta, girare un nuovo episodio de "I vagabondi della pesca in apnea", prossimamente in onda su Caccia & Pesca, canale 235 di SKY. Al tempo, la trasferta risultò decisamente positiva, e riuscii a pescare diversi pesci meravigliosi, tra i quali un'enorme ricciola, un bel dentice, e diverse corvine veramente corpulente (oggi purtroppo proibite in Francia, Corsica compresa, insieme alla cernia, la cui cattura è interdetta ormai da anni). 
Questa volta ho trovato condizioni molto diverse. Apparentemente meravigliose, con mare calmissimo ed alta pressione stabile, acqua calda e sole. Però, al giorno d'oggi, per poter trovare dei bei pesci in acqua bassa, bisogna che ci siano delle situazioni particolari. E' inutile negare che, ormai ovunque, i pesci tendano a stare nei bassi fondali costieri il meno possibile. I fattori che solitamente portano i pesci ad avvicinarsi in basso fondo sono una bella smossa di mare, un termoclino particolarmente alto, o condizioni particolari di orari e maree, per i quali bisogna saper cogliere la mezz'ora giusta. La smossa di mare rende facile per i pesci alimentarsi dove le onde smuovono e rimescolano il fondale, favorendo comunque l'attività dei predatori che possono muoversi tra torbido, schiuma, e rumori fortissimi, avendo buone probabilità di avere successo. Il termoclino alto porta i pesci, soprattutto in zone con fondali ripidi, a cercare gli strati superficiali più caldo, dato che sono animali a sangue freddo. Ed anche i movimenti di marea e di luna hanno un'importanza fondamentale sull'attività dei pinnuti in basso fondo.
 In fase di preparazione della trasferta, la cui destinazione finale è stata decisa in modo rocambolesco due giorni prima della partenza, avevo temuto fortemente l'arrivo di qualche mareggiata funesta, dato che amici che erano sul posto mi raccontavano di ormai oltre dieci giorni di piatta, condizione oggettivamente rara in questa zona aperta a Libeccio, Ponente e Maestrale. Invece, la calma piatta è durata ancora per tutta la nostra permanenza. La temperatura dell'acqua è stata molto elevata per il periodo. Circa 25° C. con termoclino piazzato ben oltre i trenta metri. 
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A rendere il tutto ancora più complicato, una bella luna piena che rischiarava le notti come un faro.
Nei primi giorni abbiamo riscontrato il vuoto totale, con incontri e catture praticamente nulli. Qualche cefalo, pochi saraghi, peraltro piccoli e nervosissimi, mediamente un solo bel pesce visto al giorno, con sette ore di pinneggiata e spostamenti continui di posto in posto.
Poi, gli ultimi due giorni, finalmente li abbiamo trovati. Dopo aver tentato la sorte per giorni in posti bellissimi lontani anche 12 miglia dalla nostra base, abbiamo iniziato a perlustrare il sotto costa apparentemente quasi insignificante proprio sotto la casetta che avevamo affittato
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E qualcosa è venuto fuori. La preda più bella è stata la leccia della foto in alto, poi una spigola, un'altra leccia più piccola, una bella orata, oltre a qualche bell'incontro non finalizzato. Tutto in una minuscola caletta con mezzo metro di profondità e fondale quasi insignificante. Il motivo più probabile della presenza dei predatori in quel posto è stato probabilmente un branco di qualche migliaio di piccoli barracuda o lucci di mare, lunghi circa venti centimetri, che colonizzavano totalmente la cala. 

Indubbiamente la Corsica soffre il forte calo di pesce generalizzato più o meno come gli altri posti, malgrado posa godere di condizioni molto favorevoli per l'assenza di una vera flotta peschereccia e per la scarsissima antropizzazione del territorio. Anzi, probabilmente la senzazione di calo è più avvertibile che altrove, dato che il passaggio dal molto al poco è più evidente che quello dal poco al pochissimo o quasi nulla avvenuto in altre zone. Però i pesci ci sono ancora. Anche lì, è diventato molto importante cambiare ed adattare tecniche e strategie, andando a cercare i pesci in posti normalmente trascurati, ed abbandonando quelli più spettacolari ma poco produttivi.

 Anche se prenderci qualche bel pesce è sempre più difficile, l'isola resta il mio posto preferito. Anche il viaggio da Bastia alla destinazione finale, che per un errore del navigatore che pensava probabilmente di farci realizzare un bel tunnel nella montagna, indicandoci una svolta a sinistra su un costone granitico, e che ci ha condotto per ore attraverso stradine montane, ci ha regalato incontri con un cinghiale, una volpe, ed altri animali selvatici in uno scenario di rara bellezza con alberi secolari e gole impervie.  

  Con l'occasione della trasferta, il mio amico ed operatore Gianpiero ed io, ovviamente lasciando i fucili a casa, ci siamo goduti una splendida giornata nel Parco della Scandola, una riserva marina gestita benissimo e meravigliosa. 
Ma questa è un'altra storia, e sarà l'argomento del mio prossimo post tra qualche giorno.... 
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    Da oggi parte il mio nuovo blog, ovviamente dedicato alla pesca in apnea. Da qui potrò condividere aggiornamenti e programmazioni della mia produzione videografica, trucchi ed accorgimenti su attrezzature, allestimenti e tecniche di pesca, ricette per portare in tavola nel migliore dei modi il pescato, e tanto altro

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