Non ho ancora potuto vederlo tutto, ma mi è sembrato un video di ottima qualità. Bellissime immagini, in mari lontani e diversi dal nostro. Complimenti! Fino a qualche anno fa mi innervosivo abbastanza quando qualcuno, osservando in un video una bella cattura, con un pesce magari avvicinato fino a due metri di distanza, o più di un pesce sulla scena, osservava "Si, in un acquario del genere ti credo che prendono i pesci. Se fosse così dove pesco io sai quanti ne beccherei ogni volta?". Trascurando però di chiedere dove fosse stata effettuata quella cattura, e magari non scoprendo mai che proveniva proprio da uno dei suoi posti. Da qualche tempo ho superato questa fase, e quando mi imbatto in un commento del genere provo dispiacere per colui che lo ha scritto, che non è, e probabilmente mai sarà, un pescatore. Non lo sarà forse mai, perché invece di prendere l'unica strada che porta ad un risultato, quella dell'impegno, dello sforzo, dell'anelito al miglioramento, ha scelto di prendere la scorciatoia verso l'insuccesso, quella della scusa. Un bravo pescatore prende pesci con regolarità dove gli altri non li vedono nemmeno. E non perché sia miracolato. E nemmeno perché ha sei gambe o quattro polmoni. Ammettere questo vuol dire che impegnandosi di più si può fare meglio. Imputare le belle catture al posto significa rinunciare a migliorare.
Siate curiosi! Osservate sempre tutto quello che vi accade intorno. Quando catturate un pesce, evisceratelo per vedere cosa ha mangiato. Imprimete nella mente tutti i dettagli che hanno contornato la cattura, il periodo, lo stato del mare, la corrente, la temperatura dell'acqua.... Quando siete al porto, guardate cosa hanno i pescatori nelle reti, che pesca stanno facendo, se i piccoli pesci nuotano numerosi vicino alla banchina o se sembrano assenti. Cercate di ricostruire relazioni tra le cose che osservate, assorbendole per quanto possibile. Il movimento dei piccoli pesci, sotto quale tipo di sasso si è infilato un pesce dopo averne scartati dieci..... Quando il tempo sarà maturo, alcuni dei capi sciolti della matassa prenderanno forma e senso, e tutto sembrerà più chiaro. Per poi confondersi di nuovo, come è normale in un mondo fatto di creature viventi in precario equilibrio, soggette alla costante legge del cambiamento. Ed un pescatore che non obbedisce alla legge della curiosità, è destinato a rimanere indietro, o a non arrivare mai. Sono tornato dalla bella avventura nell'isola di Sal, a Cabo Verde. Ho potuto seguire il grande specialista e cacciatore di giganti del mare Riccardo Andreoli, persona squisita oltre che grande pescatore, nella Blu Water Hunting in oceano. Nonostante le condizioni fossero proibitive, con vento, acqua torbida e fredda, livelli di clorofilla altissimi per la stagione, Riccardo si è disimpegnato con qualche bella cattura di Wahoo, pesci splendidi, predatori spietati con denti taglientissimi e mascella a forbice. Oltre a lui, ho avuto la fortuna di conoscere altre persone simpatiche e speciali, come sua moglie Federica, Fabrizio e Romina, del Cabo Verde Diving , e Tommaso, che in una giornata per me da incubo come pescatore ha risolto la situazione con la cattura di uno splendido African Pompano. Ne sono usciti due episodi che andranno in onda su Caccia e Pesca, per la serie "I vagabondi della pesca in apnea". Spero di poter tornare il prossimo anno, con condizioni di temperatura e visibilità migliori, e con uno dei miei fucili per le giornate di pesca nel sottocosta.... :-)
Oggi ho fatto il mio primo incontro con dei Carangidi. Ne ho visti di due diverse specie, in acqua abbastanza bassa, a poca distanza dalla riva. Sono pesci maestosi e potentissimi. Sono anche molto buoni da mangiare.
Il canale per cui produco documentari di pesca in apnea dal 2005 ha messo su Youtube alcune delle vecchie produzioni, in particolare dei tutorials sulla manutenzione e l'allestimento dell'attrezzature, delle pillole sulla sicurezza con interviste a titolati esperti del settore, ed altro. Il canale Youtube è questo, e questo è uno dei filmati, di una serie di "pillole" dedicate alle attrezzature.La maggior parte delle produzioni riguarda comunque la pesca in apnea vista da sotto il livello del mare, come da questo promo:
Oggi il mio amico Riccardo Andreoli, grande specialista della pesca nel blu, ha preso qualche altro bel pesce. Lo sto seguendo con la videocamera, cercando di carpire i vari segreti di questa pesca così particolare. Quello che mi ha colpito di più finora è il cambio repentino di ritmo. Dopo lunghi tratti senza alcun tipo di incontro, nemmeno alici o pesciolini, durante i quali inizio a volte a sbadigliare, di colpo la scena cambia ed arrivano i pesci. Pochi attimi intensi e ricchi di adrenalina per piazzare il tiro su pescioni che nuotano spesso veloci e distanti. Poi il recupero. Domani pescheremo sotto costa, e ci alterneremo con fucile e videocamera. In teoria non dovrebbero esserci pescioni, ma parecchi esemplari di taglia "mediterranea". Domani vedremo.......
Oggi ho visto i miei primi Wahoo. Un branchetto a spasso, e poi questo, catturato da un apneista locale su una secca ad un paio di miglia dalla costa. Oggi condizioni ottime per il meteo, ma acqua fredda e torbidina. Credo che il Wahoo sia uno dei pesci più belli che abbia mai visto, nei prossimi giorni proverò a fare a cambio videocamera contro fucile per prenderne uno.
Sull'isola di Sal, Cabo Verde. Da domani in acqua, speriamo in qualche bel pesce. Le condizioni meteo sono buone.
La GoPro è molto diffusa tra i pescatori in apnea che vogliono riprendere le loro catture montandola con una staffa sul fucile subacqueo. Uno dei limiti principali di questa macchina è che la lente di serie, progettata per le riprese di azione in altri settori, ha un grandangolo molto ampio, che fa apparire i pesci molto lontani ed a volte addirittura difficilmente visibili. Il settaggio che consente di restringere il campo non agisce in realtà sull'ottica da un punto di vista meccanico, ma corrisponde ad un ingrandimento elettronico dell'immagine, probabilmente lo stesso che si potrebbe ottenere con un qualsiasi software di editing in post produzione. Sono ora disponibili delle ottiche con lunghezze focali diverse, che consentono di avere un campo più ristretto senza perdere definizione. La cosa mi sembra interessante, anche se ha un costo. Se ne parla qui, solo per chi ha dimestichezza con l'Inglese. Per applicazioni diverse, come ad esempio il montaggio sulla testa, o l'uso in situazioni che non siano il montaggio sul fucile, avere un angolo di campo più chiuso può comportare problemi, sia per via della profondità di campo ridotta, sia per le inquadrature, ma probabilmente per il montaggio sul fucile, tarando la messa a fuoco a quattro o cinque metri, i risultati dovrebbero essere buoni.
Non è un pescione, ma è venuta fuori in una giornata non facile. Taglio freddo a tre o quattro metri, tratto di fondale abbastanza anonimo dove normalmente sarei risalito in gommone ed andato via. Invece, credendoci ed insistendo, sono riuscito a portarla a casa. Un pizzico di fortuna certamente, ma è importante stare in acqua più possibile e cercare dappertutto con concentrazione e convinzione. A volte i posti più belli non sono quelli che pagano di più.
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September 2015
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