Questa la singolare ed inaspettata risposta che ho avuto dalla Direzione del parco.
Mi trovavo in Francia, nella zona di Hyeres, tra Tolone e Cannes. Come faccio spesso quando mi trovo in una zona dove c'è un parco, avevo organizzato una o due giornate dedicate alle riprese ambiente. Avevo sentito dire da più parti che il parco di Port Cros meritava senz'altro una visita. Avevo anche avuto rassicurazioni da persone del posto sull'assenza di problemi per le riprese subacquee. Per essere assolutamente certo di non incorrere in problemi o fare qualcosa di scorretto, non avendo ricevuto alcuna risposta alla richiesta di informazioni inoltrata direttamente alla Direzione un mese prima della partenza, ho deciso di guardare con maggiore attenzione il regolamento sul sito del parco, di non facilissima consultazione per la sua struttura, soprattutto per un non madrelingua Francese. Mi scappa fuori un documento da dove si evince che per riprese "commerciali" è necessaria un'apposita autorizzazione. Grazie ad un amico francese che mi fa da ponte, riesco a prendere un appuntamento presso la sede del parco a Hyeres. Il personale, con grande gentilezza, raccoglie le mie richieste, ma dapprima velatamente, poi in maniera più chiara, mi fa capire che non sarà facile ottenere l'autorizzazione. A parte che è previsto che si paghi qualcosa (non ho saputo quanto perché non sono arrivato nemmeno a quella fase), ci vogliono almeno cinque giorni per l'iter burocratico (per autorizzare una giornata di riprese, io ed il mio operatore, entrambi in apnea, senza fari...), ma soprattutto, le direttive sono di non accettare riprese che possano essere destinate a qualcosa che abbia a che fare con la pesca, nel mio caso ad un canale di pesca sportiva. Il motivo è che vedendo le immagini di pesci, i pescatori potrebbero essere invogliati ad andare a pescare di frodo nel parco... Sorpreso, faccio osservare che i filmati sono dei racconti di viaggio, che racconto un posto illustrandone sempre anche cose interessanti che non siano solo la pesca, che preciso sempre, quando mi capita di visitare una zona protetta, che nel parco è assolutamente vietata ogni forma di pesca e che i controlli sono stringenti, che i commenti che aggiungo non sono incitazioni a pescare nel parco ma ad apprezzare quello che si può vedere, facendo la massima attenzione a tutti gli aspetti regolamentari.... Nessun risultato. Ci suggeriscono qualche altro posto fuori dal parco per andare a fare riprese. Ovviamente faccio notare che se fuori dal parco fosse come dentro, non ci sarebbe alcun motivo di avere un parco. Le due addette mi sembrano sinceramente dispiaciute di non poter fare nulla per venirmi incontro, probabilmente capiscono dopo aver visto alcuni spezzoni girati in altre riserve che ho con me nel computer che effettivamente non c'è nulla di male, ma le direttive sono quelle, ci dispiace, niente da fare... Credo che si tratti di un'ingiustizia, peraltro assurda. Trattare tutti i pescatori sportivi come potenziali bracconieri, capaci di andare a rischiare l'arresto per prendere qualche pesce dopo che l'hanno visto in televisione è addirittura offensivo. Tanto varrebbe, allora, vietare le riprese in assoluto, perché i pescatori potrebbero vederle altrove, in qualsiasi filmato di un qualsiasi documentario. Poi senza vedere le immagini certo non se lo immagina nessuno che in un parco piccolo e controllato bene dove è vietata qualsiasi forma di pesca sportiva e professionale ci sia più pesce rispetto a dove professionisti e sportivi martellano tutti i giorni... Bah, davvero una grossa delusione. |
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September 2015
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