Ultimamente mi è capitato di vedere sui social network diversi post con qualche foto che mostra pesci perfettamente legali, anche se non di gran prestigio, spesso messa su da un ragazzo alle prime armi, e di seguito commenti aggressivi in quantità, a flagellare l'appestato di turno. Il mio punto di vista è che esiste una legge, che stabilisce misure minime e quantità massime che è possibile prelevare dal singolo individuo dalla risorsa comune e condivisa che è il mare. Chi si attiene a questa legge, e cattura quindi pesci di taglia e specie legali, senza eccedere, non può essere ragionevolmente attaccato. Nel senso che nessuno può pretendere che un pescatore in apnea, magari alle prime armi, non catturi un pesce tordo o un pesce civetta. Se non li vende, e se li mangia, ha pieno diritto di farlo. Il pescatore che ha idee diverse può, gentilmente, suggerirgli dei punti di vista diversi, ma a nessun titolo ha il diritto di offenderlo o di imporgli idee di etica che sono, di fatto, del tutto personali. Non è scritto da nessuna parte che un pesce raro e di grande taglia, spesso femmina grande riproduttrice, sia meno importante per l'ambiente che un pesce come un tordo di media taglia. Anzi è vero il contrario, e la sportività è un concetto relativo. E' importante puntualizzare che quello che conta a livello ambientale è il prelievo, il modo più o meno sportivo in cui avviene è tutto sommato una perversione che ci piace concederci, a volte autogratificante. Tre cernie prese con grande capacità atletica a quaranta e più metri con corrente forte ed acqua torbida sono comunque più "pesanti" che quattro lappare e quattro saragotti sparacchiati a cinque metri d'acqua, per non parlare di spigolone di sette o otto chili, magari cariche di uova, mentre si critica chi prende l'esemplare da 500 grammi, che ha probabilità molto ridotte di raggiungere la taglia riproduttiva. Mi piacerebbe vedere la stessa veemenza fustigatrice contro i carnieri illegali, In questo caso si potrebbe e dovrebbe intervenire a pieno titolo, dato che l'individuo abuserebbe di una risorsa condivisa a danno di altri, irridendo le regole che, giuste o a volte sbagliate, sono quello che tiene insieme una convivenza civile tra persone diverse. Per come la vedo io, la cosa fondamentale è restare nel rispetto del regolamento, che stabilisce giustamente dei limiti nella possibilità di prelievo di una risorsa importante e condivisa. Per un pescatore di livello alto, che sparando a tutto quello che incontra raggiungerebbe i fatidici cinque chili in un'ora, con carnieri poco gratificanti di pesci di scarso pregio, è ragionevole alzare il livello, e selezionare pesci di maggior impegno sportivo. Per il pescatore alle prime armi, invece, è perfettamente lecito catturare quello che il mare ed il regolamento consentono, e chi, più esperto o con idee diverse, volesse suggerire una maggiore selettività, dovrebbe cercare di farlo con un atteggiamento cordiale, e non censorio, per non finire allo stesso livello di alcuni, non solo addetti al settore diving, animalisti, ma anche pescatori di altre discipline, che reputano il catch senza il release una barbarie inappellabile, pretendendo di imporre la loro fede a tutti attraverso la violenza verbale. |
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September 2015
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